Nella storia letteraria dedicata a Genova, i carruggi occupano da sempre un posto fondamentale. I genovesi sostengono che i caratteristici vicoli del centro storico custodiscano l'anima della città ligure.
Di origine medievale, i carruggi rappresentano il cuore del centro storico, patrimonio mondiale dell'umanità. Alla fine dei variopinti vicoli si aprono inaspettatamente piccole piazze su cui si affacciano eleganti palazzi, appartenuti alla nobilità genovese, che hanno ospitato nel corso della storia importanti personalità. La Genova dei carruggi è anche la parte della città preferita da migliaia di turisti, che dedicano alla visita del centro la seconda parte del loro soggiorno in città.
Camminando per i vicoli stretti del centro storico si ha il desiderio di perdersi, come se fosse una naturale conseguenza di un itinerario soltanto abbozzato e che lascia ampio spazio alla creatività. Il mistero e la bellezza dei caruggi ha esercitato su Fabrizio De Andrè un fascino quasi mistico.
Canzoni come La città vecchia, Via del Campo e Crêuza de mä raccontano nello stile inconfondibile del cantautore di Pegli la storia vissuta dei vicoli. Nel brano La città vecchia, De Andrè ricorda che, in passato, i carruggi furono culla della criminalità organizzata di Genova e simbolo dell'emarginazione per molte persone.
Oggi, invece, i vicoli stretti del centro storico sono fonte d'ispirazione per racconti d'altri tempi, dove la città ligure viene esaltata in un dedalo di emozioni.
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